Il Teatro Manzoni di Milano ospita un bel recital con musiche dal vivo, A Cuore Aperto, uno spettacolo voluto, interpretato e diretto da Sergio Rubini. Prodotto da Angelo Tumminelli, ha debuttato in febbraio e prosegue in una tournée con pochissime date ma dal grande valore simbolico, in quanto ognuna segna il ritorno al teatro di un grande attore e regista come Rubini. A Cuore Aperto è al Manzoni soltanto il 4 e il 5 Marzo 2011; andrà poi a Crotone, Rende, Campobasso, al Teatro Traiano di Civitavecchia e in quelli della sua amata terra, la Puglia, che lo vedranno protagonista nei teatri di San Vito dei Normanni, Polignano, Bari e Ostuni. Oltre a leggere alcuni Grandi della poesia del Novecento, come Neruda, Pavese, De Filippo, Prévert e Sanguineti, Rubini si diverte a sorprendere lo spettatore con il racconto della vita di Puskin per esempio, o con la lettura dall‘Operetta Morale di Leopardi, portando in scena anche una delle pagine più alte del teatro shakespeariano, l’uccisione di Desdemona.
Il desiderio che anima lo spettacolo è di mettere al centro della scena la poesia e gli infiniti mondi contenuti ed evocati dai versi. Tutto questo attraverso una vera e propria drammatizzazione dei testi che si pone il compito di scavalcare la fissità della parola scritta e il rischio didattico della sua esposizione in lettura. A Cuore Aperto può considerarsi una sfida al canonico reading se si pensa al rapporto dialettico che Rubini, fin dai primi momenti, instaura tra gli elementi che vivono sul palcoscenico, quali recitazione, musica, effetti sonori, luci e gli spettatori in sala. La sfida consiste proprio nel produrre, con pochi ma essenziali dispositivi scenici, un potente coinvolgimento emotivo. Un’antologia succulenta della poesia del Novecento che Rubini, col supporto di bellissime musiche con amore e sincerità. “Ogni secolo” ricorda l’attore, ”ha trovato nell’amore una propria peculiarità e nel ‘900 questa peculiarità è legata in particolare al cinema. Quindi, per questo inedito recital, si ascolteranno le voci di grandi personaggi che rimandano al cinema, da Neruda a Sanguineti passando per Pavese e Prévert, ma anche per Totò ed Eduardo”.
A condurre lo spettatore in questo viaggio, oltre alla personalissima interpretazione dell’attore, c’è la musica. Rubini sfida il reading tradizionale e sceglie musiche originali che, sebbene convivano il più delle volte con la lettura, non vogliono mai essere di mero accompagnamento. È la musica stessa, composta dal pianista Michele Fazio e suonata dal vivo anche da batteria e contrabbasso, in armonia con l’interpretazione di Rubini, a produrre le immagini evocate dai versi, come se la musica fosse un vero e proprio elemento scenografico del testo. È così che A Cuore Aperto ha il sapore di un’improvvisazione che vuole colpire lo spettatore nel suo immaginario, nel suo intimo, portandolo verso dopo verso a mettersi a nudo, a cuore aperto appunto, come fanno gli artisti in palcoscenico o i poeti quando scrivono. È come se lo spettatore partecipasse a una prova generale, a un esperimento, una ricerca, piuttosto che a uno spettacolo inscatolato e pronto solo al consumo. Rubini, oltre a interagire col pubblico attraverso interventi a braccio in cui lo conduce nel mondo della poesia, si lascia andare a divagazioni che sconfinano nella letteratura e nel teatro. Una grande novità da non farsi sfuggire, con momenti di divertimento grazie al tono leggero scelto dal protagonista.
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